Tutorials - PIC18 by Data Sheet

 

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ALCUNE NOTE

 

  • A seguito di qualsiasi RESET, è attivo di default l' oscillatore primario.
     

  • Sempre a seguito di un reset , se selezionato un oscillatore interno, la frequenza di default è 1MHz. Valori differenti vanno programmati attraverso i bit IRCF2:0 di  OSCCON. 
     

  • Se il bit  OSCS e il bit T1OSCEN non sono correttamente imposti, il bit SCS0 resta a zero e non è possibile (ovviamente) passare all' oscillatore secondario.
     

  • Una volta configurato , l' oscillatore secondario, deve essere avviato con il bit T1OSCEN
     
    - Il passaggio tra oscillatore primario e secondario (e viceversa) NON arresta l' oscillatore secondario . 
     
    - Per contro, il passaggio sull' oscillatore secondario arresta quello primario. 
     
    Questa scelta del progettista è quella più sensata, dati i presupposti, ovvero che il clock primario sia a frequenza e consumo maggiore di quello secondario e che il passaggio a quello secondario abbia proprio lo scopo di un risparmio energetico e quindi si prevede l' arresto dell' oscillatore primario.

Passando dall' oscillatore primario a quello secondario, il processore arresta il flusso delle istruzioni per circa 8 cicli dell' oscillatore secondario . Quando si fa l' operazione inversa il tempo di pausa dipende dal tempo necessario all' oscillatore primario per stabilizzarsi, il che può essere anche considerevolmente più lungo.

 


Il Tempo di Transizione tra diversi Clock

Come accennato, il passaggio da una sorgente di clock ad  un' altra richiede un certo tempo di attesa, tempo necessario alla sincronizzazione dei vari elementi. Inoltre, se il nuovo oscillatore deve essere avviato,  tra il momento in cui viene alimentato ed il momento in cui l' oscillazione è stabile, passa un certo tempo, dipendente principalmente dalla frequenza dell' oscillatore stesso.

Quindi è necessario, dopo una commutazione della sorgente di clock, attendere un tempo che Microchip definisce uguale  a due cicli dl clock precedente più 3 o 4 cicli del nuovo clock. I flag di OSCCON possono essere utili in queste situazioni.


Considerazioni pratiche

Da quanto abbiamo detto, si possono trarre le seguenti considerazioni pratiche e molto pragmatiche :

  1. Gli oscillatori che funzionavano con PIC16 hanno ottime probabilità di funzionare altrettanto bene con PIC18: non sono necessarie sostanziali modifiche da questa parte del circuito, ne particolari esperienze.

  2. Però, se PIC18 funziona con oscillatori analoghi a PIC16, funziona anche  senza quarzo !!!!
    Dove non serva una frequenza particolare o una precisione estrema, il nostro PIC fa benissimo a meno di quarzo e condensatori. 

  3. Oltretutto, si può programmare un buon numero di frequenze, tra le più comuni (1, 4, 8 MHz) per andare in su fino a 32 MHz o in giù a 32 kHz, tutto via software.
    Per la maggior parte delle applicazione, questo è più che adeguato ed anche per istruzione o hobby è una caratteristica di grande comodità.

  4. con i modi INTIO si possono recuperare i due pin dell' oscillatore esterno come ulteriori IO, il che può essere utile in quelle applicazioni affamate di pin.

 


 

 

 

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Aggiornato il 23/10/10.